Regolamento
Presiede la giuria ANTONIA ARSLAN
Era una olta ‘na dona che la laorea sempre, de dì e anca de not. Dise el proverbi, che la not de Pasqueta no se à da star su tant a laorar. Sta dona invezze la e stada su fin la medanot a filar. Fila, fila e fila, ancora non la avea finì la so stopa e la parecea l’asp par far i fis. Intant la vede ‘na dona granda granda co an capelon de paja a vegnir entro par la porta che la ciapa ela l’asp per far i fis e l’avea in man an fus de fer. Dopo de quela olta sta dona no l’è stada su a laorar le veve (vigilie) de festa.
Inquieti, sfuggenti, abitano i boschi e le acque, e la nostra sbiadita memoria collettiva. Entrano nella stalla, nel pollaio, nelle cucine dove le donne di casa si trattengono nottetempo a filare. Sono vicini alle attività umane come occulti guardiani, forse donatori. Compaiono in certe notti speciali quando il mistero si palesa nel silenzio e nel sonno degli uomini e degli animali. Si manifestano con simboli e gesti che sconcertano, per ricordare che il dono non è una volta per tutte, che il patto originario va a tempo debito rinnovato.
Nella nostra paesana mitologia, la notte dell’Epifania la Redodesa attraversa il Cordevole co i so dodese redodesegot, si precipita nel filò a minacciare col fuso di ferro le donne che s’attardano, ma al mattino un magnifico mazzo di fiori vivifica le ghiaie gelate e si va a lavare la catena del focolare nel torrente per propiziare il nuovo anno. Il dispettoso Mazarol s’aggira furtivo, intreccia la coda delle vacche e ruba le fanciulle per restituirle dopo giorni rosee e tonde per il gran latte bevuto. Le Anguane dal piede di capra sono lavandaie provette, a volte ricamatrici, madri amorevoli, ottime massaie. A condizione che la loro identità resti celata, notturna.1
Se ci volgiamo ai modelli maggiori, ecco l’italica Minerva, patrona degli artigiani, inventare carro e telaio, Prometeo donare il fuoco agli uomini, Vulcano insegnare come sottometterlo ai propri scopi, mentre nell’evo cristiano toccherà ai Santi, a partire da san Giuseppe falegname, patrocinare le arti e i mestieri così assicurando circolarità di rapporti tra terra e cielo.
1. Riferimenti etnografici:
Angela Nardo Cibele, Superstizioni bellunesi e cadorine, Palermo, 1885. Ristampa anastatica Arnaldo Forni Ed., 1977. Acque. Pregiudizi e leggende bellunesi, Palermo, 1888. Ristampa anastatica Nuovi Sentieri Ed., 1885.
—
Coltivare i campi, governare il bestiame, fare il formaggio. Filare, tessere, cucire, ricamare. Forgiare il ferro, sagomare il legno, modellare l’argilla, fare il bucato, macinare il grano tra mulini e forge, rogge e cortili. Impagliare le sedie, intagliare gli zoccoli e risuolare le scarpe. Diventare carbonai e arrotini, vetrai e muratori, panettieri e orologiai, spesso sulle orme dei padri. Padroneggiare materali e procedimenti, attrezzi e macchine. Portare il proprio sapere sui sentieri dell’emigrazione, ritornare disillusi o arricchiti dal contatto con altri mondi. Rinchiudersi nel rimpianto del tempo che fu o accettare i cambiamenti e guardare avanti. Mestieri antichi ormai scomparsi, mestieri tradizionali sottoposti a irreversibili processi di modernizzazione, riprese impreviste e nuove visioni.
Ai mestieri, alle donne e agli uomini che li hanno esercitati – e ancora lo fanno – con abilità e pazienza, alle loro mani sapienti guidate dall’intelligenza e dall’immaginazione, ai miti e alle tradizioni che li accompagnano è dedicato il concorso letterario per opere inedite indetto dalla Pro Loco “Monti del Sole” e dal Comune di Sospirolo. Giunto al suo 11esimo anno, “Sospirolo fra leggende e misteri” vi invita – cari amici amanti delle belle storie – a liberare la fantasia, a ispirarvi alle esperienze personali e collettive, alle storie di famiglia e di paese, a leggende e tradizioni, al patrimonio culturale per comporre un’opera originale!
—
Per voi bambine e bambini, ragazzi e ragazze:
Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzan prima degli uccelli
e han la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso:
i fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.
Gianni Rodari – era nato, pensate, giusto 100 anni fa – conosceva tutti i mestieri, i loro colori e le tante cose belle e necessarie che escono dalle mani degli artigiani. C’è tutto un mondo da scoprire là fuori, nei laboratori, nelle officine, negli atelier, ma anche nelle case e nelle corti, ricco di esperienza, di pazienza e di orgoglio per il lavoro ben fatto. Un mondo pieno di strumenti, macchine, materiali e procedimenti che occorre conoscere, quelli della tradizione, tramandati di padre in figlio, e quelli modernissimi guidati dal computer. E quante storie, scoperte e avventure! In ogni paese, in ogni borgata, c’era un artigiano o un’artigiana, maestri del loro mestiere, e chissà dove e come l’avevano imparato, magari emigrando lontano.
Sarte e lavandaie, falegnami e stagnini, caregheta e fornai, fabbri e decoratori, meccanici e muratori… Continuate voi l’elenco raccontando le storie che conoscete, interrogando gli anziani, immaginando di essere un abile artigiano, una provetta “maestra dell’arte”. Vi aspettiamo numerosi con i vostri bei racconti!
—
REGOLAMENTO
Art. 1
Oggetto del concorso: racconti brevi inediti incentrati sul tema delle arti e dei mestieri artigiani nella pluralità del loro manifestarsi nel passato e nella contemporaneità. Il concorso si rivolge ai nati e/o residenti nel Triveneto. La partecipazione è gratuita.
Art. 2
Sono previste 4 sezioni: A- Bambini (da 6 a 13 anni); B- Giovani (da 14 a 19 anni); C- Adulti (oltre i 19 anni); D – Scuole: riservata a lavori di gruppo (intera classe o gruppi di alunni) di scuole primarie e secondarie di primo grado.
Art. 3
Ogni concorrente, singolo o gruppo, può partecipare con un solo racconto inedito in lingua italiana, completo di titolo, della lunghezza massima di 8000 battute, spazi inclusi.
Art. 4
Le opere dovranno pervenire via e-mail all’indirizzo [email protected], con oggetto “Concorso letterario Sospirolo”, entro e non oltre il 16 ottobre 2020.
Nel corpo della e-mail dovranno essere indicati la sezione a cui si partecipa e i dati del partecipante: nome, cognome, indirizzo, data e luogo di nascita, telefono, e-mail; i dati saranno visionati esclusivamente dal segretario. Per la sezione D dovranno essere indicati la scuola e la classe di appartenenza, i nomi degli studenti e del docente di riferimento, telefono ed e-mail della scuola.
Il testo dovrà essere contenuto in un allegato, salvato con estensione .doc (modificabile), che non dovrà contenere traccia delle generalità dell’autore.
Art. 5
La giuria, presieduta dalla scrittrice Antonia Arslan e composta da note personalità della cultura, stilerà la graduatoria finale fra una rosa di finalisti scelti da apposita commissione selezionatrice.
Il vincitore assoluto della sezione “A- Bambini” riceverà un premio di 100 euro; i due vincitori assoluti delle sezioni “B- Giovani” e “C- Adulti” riceveranno 300 euro cadauno. Il vincitore assoluto (classe o gruppo di alunni) della sezione D riceverà 200 euro. Ai vincitori sarà consegnato inoltre un attestato di partecipazione. I testi dei vincitori saranno pubblicati sul sito del mensile “il Veses – Finestre sulla Valbelluna”. I segnalati dalla giuria riceveranno attestato e un riconoscimento (confezioni di “Vecchia Cornia” e altri prodotti della Latteria Sociale Cooperativa di Camolino).
Art. 6
Gli autori delle opere eventualmente pubblicate e divulgate dalla Pro Loco rinunceranno a qualsiasi compenso relativo a tali opere mantenendo comunque la proprietà dei diritti d’autore.
Art. 7
La cerimonia di premiazione si terrà a Sospirolo domenica 22 novembre 2020, in occasione di “Spettacoli di Mistero 2020”. Eventuali cambiamenti saranno comunicati.
Art. 8
La partecipazione implica il consenso al trattamento dei dati personali forniti dai partecipanti. Ai sensi del D. Lgs 196/2003 i dati verranno trattati per finalità di gestione amministrativa del concorso.
Art. 9
L’inserimento nella graduatoria dei finalisti sarà comunicato insieme all’invito a partecipare alla cerimonia di premiazione. La graduatoria sarà resa nota nel corso della cerimonia stessa. I premi assegnati dovranno essere ritirati personalmente dai finalisti o da persone delegate.
Art. 10
La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
Data di scadenza
16 ottobre 2020
INFORMAZIONI
338 4677367 (dopo le 18:00) / [email protected]
Domande su questo bando?
Regolamento