Ecco la seconda delle interviste riservate ai vincitori del XVI° Premio Letterario Internazionale Napoli Cultural Classic.
Buona lettura.
Mi capita molto spesso di utilizzare il pensiero creativo,
anche senza volerlo. Fa ormai parte del mio approccio alla vita.
Signor Cavarra, ci parli di lei e dei frutti maturati dalla sua “KreativaMente”.
– Avevo solo 22 anni quando fondai KreativaMente, la mia agenzia di grafica pubblicitaria. Eravamo nel lontano 1993, e da allora non ho mai smesso di esercitare l’immaginazione. La creatività è diventata il mio pane quotidiano, croce e delizia cui continuo a ricorrere per creare loghi, campagne pubblicitarie, slogan e progetti editoriali. Sono convinto che questa particolare capacità del cervello sia simile ad un muscolo che si rafforza attraverso l’esercizio e che, quando ben allenato, garantisce buone prestazioni in ogni occasione. Mi capita molto spesso di utilizzare il pensiero creativo, anche senza volerlo. Fa ormai parte del mio approccio alla vita: ad esempio, se devo prepararmi un pasto, difficilmente mi attengo a una ricetta predefinita, ma mi piace sperimentare, trovare nuove strade, a volte anche disastrose ma sicuramente divertenti. Qualsiasi scelta debba compiere, da quelle artistiche alle più banali, cerco di farla in modo creativo.
Anche per la scrittura è accaduto qualcosa di simile. A quarant’anni, una mattina, decisi di scrivere il mio primo libro. Da allora, nonostante ne siano passati altri dieci, non sono riuscito a smettere.
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