Da una costola del prestigioso festival cinematografico è nato il Premio Letterario Internazionale “Midnight Dream”, patrocinato dal Comune di San Benedetto del Tronto. Il Premio promuove, come spiegano gli organizzatori, “l’idea dell’arte, della vita, del cinema nei libri e nella poesia. Uno spazio essenziale, ricavato tra le increspature poliedriche di un Festival che si rinnova, si evolve in luminosi scenari, dove l’arte è intesa come simbolo dell’infinito. Un percorso che si permea di un binomio cognitivamente e strettamente necessario: la potenza visiva, magica ed ancestrale del cinema in fusione con l’esaltazione della poetica delle parole, dove ambienti e spazi che ospitano le azioni dei protagonisti nel cinema divengono espressioni dello stato d’animo degli individui che li attraversano con lo sguardo”. Poesia capace dunque di influire sulla società attraverso l’integrazione con altre arti, fra cui quella cinetelevisiva, che trova oggi la massima espansione e la più potente espressione in tutto il mondo. “Poesia e cinema – spiegano organizzatori e giurati – possiedono nel loro codice genetico il presupposto di poter produrre un’elevazione del livello spirituale del mondo, un perimetro di emozioni in cui vengono rappresentati con vivida ispirazione poetica, la coscienza dell’uomo, la società, le percezioni che li abitano”.
Con “uno sguardo d’eccezione” il Premio intende celebrare “due mondi contaminati dalla stessa linfa: la diffusione comunicativa di forza, valori e sogni”. La sera del 29 luglio, davanti a un pubblico di appassionati di cinema e letteratura, sono state premiate due sezioni del premio letterario e poetico internazionale “Midnight Dream” (l’idea dell’arte, della vita, del cinema nei libri e nella poesia). Per la sezione Silloge di poesia, che ha avuto una straordinaria partecipazione dall’Italia e dall’estero, la Giuria di qualità ha assegnato il 1° premio alla raccolta di Roberto Malini Il principio di sovrapposizione (Lavinia Dickinson Edizioni, Pesaro 2021). Prima di ricevere il premio dalla mani di Giobbe Covatta, l’autore è stato intervistato sul palco, dove ha parlato della sua opera come di “un libro di memorie in versi, memorie in cui appaiono le persone a cui ho dedicato una parte importante della mia vita: testimoni della Shoah, difensori dei diritti umani, poeti, artisti”. Gli è stato chiesto della sua “operazione salvataggio”, in cui ha recuperato e donato al Museo nazionale della Shoah di Roma e alla Cittadella della musica concentrazionaria di Barletta decine di opere di artisti ebrei scomparsi nei campi di morte o soppravvissuti alla deportazione e ha spiegato, non senza commozione, di aver iniziato recuperando un disegno, opera di un artista che aveva vissuto e sofferto la persecuzione da parte dei nazisti nel Ghetto di Lodz, in Polonia “quindi ho pensato: se è stato possibile salvarne una, forse posso trovarne una seconda e poi una terza… Così, un passo alla volta, ho contribuito al lavoro di chi oppone all’odio e alla distruzione l’atto di difendere, conservare, proteggere. Proteggere la Memoria e proteggere la vita di chi è ancora vittima dell’odio, i rom, i profughi, i poveri”. La collezione di arte dell’Olocausto ha così superato le trecento opere, consegnate all’umanità del futuro.
“Mi vengono in mente i cittadini tedeschi intervistati dopo la Seconda guerra mondiale,” ha commentato Giobbe Covatta, visibilmente emozionato. “Si chiedeva loro: dove eravate, mentre un popolo veniva sterminato? E sono convinto che un domani chiederanno a noi: dove eravate, mentre le barche affondavano nel Mediterraneo?”. La bravissima attrice Daniele Agostini ha letto la poesia Ricordi, dalla silloge Il principio di sovrapposizione, ottenendo un lungo e sentito applauso da parte del pubblico.