La lettura non permette di camminare, ma permette di respirare

La domanda drammaturgica principale



La vita può anche essere interessante, movimentata, piena di eventi, ma raramente ha una trama.

Nella vita di tutti i giorni ci alziamo, facciamo colazione, andiamo in ufficio, torniamo a casa, dormiamo, probabilmente come abbiamo fatto ieri e come faremo domani: beh questa non è una trama. E forse non è neanche una vita; ma questo è un altro discorso.

Alfred Hitchcock ha definito la trama come “la vita senza le parti noiose”.

Se la vita infatti non deve per forza rispondere alla domanda «”Che cosa succede di bello in questa storia?»”, al contrario la trama ha il dovere di fare appassionare il lettore e spingerlo a girare pagina per sapere cosa succederà.

Per fare in modo che ciò accada, la trama deve instillare fin dall’inizio della storia una domanda secca, meglio conosciuta come “domanda drammaturgica principale”, a cui si può rispondere con un sì o con un no, e che troverà risposta solo alla fine della storia.

  • Nel film Resta con me, i due protagonisti vittime di una tempesta tropicale  riusciranno a sopravvivere soli, in mezzo all’oceano?
  • Nel libro Il Conte di Montecristo, Edmond Dantès riuscirà ad ottenere la sua vendetta?
  • In Canto di Natale, Scrooge avrà il tempo di cambiare le sorti del suo destino?
  • Ne I promessi sposi Renzo e Lucia riusciranno a sposarsi?
  • Romeo e Giulietta coroneranno il loro sogno d’amore?

Ciascuna risposta racchiude una piccola porzione di realtà; rivela il significato profondo della storia e ciò che lo scrittore vuole dirci: grazie ad essa possiamo arrivare a scorgere anche cose che non pensavamo possibili.

Gli elementi che compongono la domanda drammaturgica principale

La domanda drammaturgica principale accende la curiosità del lettore attraverso un meccanismo ben definito, strutturato sul binomio protagonista/obiettivo. Questi due, insieme all’ostacolo e al tempo, rappresentano i quattro elementi che compongono la domanda drammaturgica principale.

Protagonista, obiettivo e ostacolo sono sempre presenti, non esiste trama pienamente strutturata senza di loro. Il tempo, invece, diventa fondamentale soprattutto in alcuni generi, come i thriller, i gialli, i noir e generalmente in tutte quelle storie in cui l’elemento “tempo” è necessario.

Fondamentalmente, ogni tipo di domanda drammaturgica principale si può trasporre nel seguente interrogativo: «Riuscirà il protagonista a raggiungere il suo obiettivo?».

Tanto più forte sarà l’ostacolo che il protagonista troverà sul suo cammino, tanto più la suspense creata dalla domanda ci terrà incollati alle pagine, pur di ottenere risposta a ciò che succederà.

Come creare una domanda drammaturgica principale perfetta

L’abilità dello scrittore consiste nel condurre il lettore all’interno della trama che, anche nel caso fosse complessa e piena di sottotrame, dovrà poi portare ad una e una sola risposta drammaturgica.

Quindi, per creare una domanda drammaturgica principale perfetta, usa i seguenti accorgimenti:

  • Concentrati sul protagonista

Ricorda che la domanda drammaturgica principale riguarda il protagonista e la sua vita. Può sembrare scontato ma fare confusione è molto più facile di ciò che si pensa.

  • Crea un obiettivo ben motivato

La domanda drammaturgica principale è direttamente collegata all’obiettivo. Se questo è debole, anche la trama perderà la sua profondità.

  • Dosa gli ostacoli

Se gli ostacoli sono troppo ardui, il lettore intuirà da subito l’esito negativo. Allo stesso modo, se troppo deboli sarà fin troppo facile prevederne la risoluzione. Il rischio è quello di favorire il disinteresse nei confronti della storia.

  • Collega gli eventi

Presta attenzione al modo in cui metti in scena i vari eventi, seguendo un filo logico per aiutare il lettore a comprendere lo svolgimento della trama.

E adesso mettiti alla prova!

Pensa a una dei tuoi libri preferiti prova a rispondere a queste tre semplici domande:

  1. Qual è la domanda drammaturgica principale?
  2. Quali sono gli ostacoli che si frappongono nel cammino del protagonista?
  3. C’è un momento nel racconto in cui hai intuito la risposta?

Buon lavoro!

    • pasquale

      Non si finisce mai d’imparare, con l’umiltà di saper ascoltare . Eccellente

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