La lettura non permette di camminare, ma permette di respirare

Trova la tua voce da scrittore

Be a voice not a echo”, ovvero “Sii una voce e non un eco”. Non sono riuscita a rintracciare l’autore di questa espressione, ma a ogni modo la considero davvero fondamentale, soprattutto se pensiamo al modo in cui siamo abituati a comunicare oggi e a fruire delle informazioni. In questi tempi moderni le voci sono sempre meno mentre gli eco si moltiplicano, tra un post condiviso e un retweet.

Il senso è chiaro: sii te stesso, non la copia di qualcun altro. Questo è ancor più vero quando si tratta di scrittura. Trovare la tua voce di scrittore, ovvero il tuo stile, è importante. Si tratta di quel “quid” che ti rende unico, della spinta che ti permette di emergere in superficie, del modo in cui arrivi ai lettori e in sostanza della firma che ti contraddistingue.

A volte però può essere difficile trovare la propria voce da scrittore, un po’ come quando da ragazzini si passa dai pantaloni a zampa a quelli alla zuava nel giro di pochi mesi. Bisogna indossare un po’ di capi prima di trovare quello che fa al caso nostro, quello che ci fa sentire pienamente noi stessi e a nostro agio.

Trova la tua voce di scrittore: alcuni esercizi facili facili

Penso di averti già detto che la lettura può esistere senza la scrittura, ma la scrittura non può esistere senza la lettura. Quando sento qualcuno autodefinirsi scrittore e poi asserire di non essere mai stato un gran lettore, stai pur certo che non ha fatto in tempo a finire la frase che io sono già lontana.

Il preambolo è d’obbligo perché se vuoi trovare la tua voce da scrittore devi partire proprio dalle voci che ti hanno ispirato. Scegline almeno tre e poi confrontale fra loro. Cos’hanno in comune? Che cosa le distingue? Ma soprattutto fatti la domanda più importante: perché ti hanno ispirato? Cosa c’è in loro di diverso rispetto agli altri?

Il secondo step è quello di divertirti a scrivere lo stesso argomento con stili differenti. Dalla poesia alla prosa, passando per la saggistica, la cronaca, il romanzo, lo stile fantasy, la satira, gli haiku, le ricette di cucina, e chi più ne ha più ne metta. Quale stile ti ha stimolato di più? Quale invece ti è costato più fatica? Quale ti ha appassionato tanto che il tempo è sembrato volar via in un lampo?

Infine decidi per chi ti piacerebbe scrivere. Qual è il tuo target? Come te lo immagini? Perché vuoi scrivere proprio a loro e per loro? Cos’hai di così importante da dirgli e che loro devono assolutamente sapere? E soprattutto raccogli i loro feedback, commenti, suggerimenti, opinioni. Cosa ne pensano del tuo stile? Come lo descrivono? L’opinione che hanno loro coincide con la tua?

Trova la tua voce da scrittore: sii te stesso e non te ne pentirai

Trovare la tua voce da scrittore è un percorso che può essere a tratti divertente, a tratti impervio e a tratti catastrofico, ma non potrà mai essere artificioso.

Non devi costruire niente, non devi cercare di assomigliare a qualcuno o di piacere a tutti i costi rinunciando alla tua genuinità. Devi semplicemente essere te stesso.

La tua voce da scrittore è già dentro di te, probabilmente c’è sempre stata. Tutto quello che devi fare è mettere a tacere tutto il rumore di fondo da cui siamo costantemente circondati e stare ad ascoltarla.

E tu? Hai trovato la tua voce da scrittore? Ti va di raccontarci come hai fatto?

  1. rodolfo mannocci

    Scrivere è una delle varie forme espressive dell’arte , ma è ovvio non tutti gli ” scripta ” sono arte (politici ,commerciali , divulgativi , scientifici ,etc. ) . Personalmente , scrivo per incuriosire gli altri su una data situazione , storia , avvenimento… e via dicendo con l’intento di stimolare la conoscenza di quella “situazione “, “storia “, “avvenimento” ; per portare a conoscenza degli altri l ‘ esistenza delle diverse possibilità di vita , incuriosendo e cercando di stimolare una riflessione che non sia giudizio , ma piuttosto ” immedesimazione ” : la vita non è solo bianco o nero , ma esistono infinite gradazioni di grigio …Perché scrivere ? Per lo stesso motivo per cui un nostro antenato soffiò nel jubel ( il corno di un caprone ) , un altro disegnò il bue marino , altri ancora realizzarono un menir…L’arte , in tutte le sue forme espressive , è ciò che sopravvive al singolo….ancora parliamo di Ulisse , dei Ciclopi ,della maga Circe , Penelope ,…e si dice che Omero fosse non vedente….Besos y Besos !

  2. giulia

    Scrivere dà forma al pensiero almeno per quanto mi riguarda. Mi aiuta a far luce sulle zone d’ombra e a capire anche da che parte stare. Da bambina ero attratta dai muri bianchi e mi entusiasmava lasciare tante O col lapis di papà. La scrittura è una fiamma che mi fa vivere. Ogni volta che inizio a scrivere provo la stessa sensazione di un atleta che intraprende la sua corsa lenta per riscaldare i muscoli.

  3. Domenico

    Buona sera.
    Ho iniziato ha scrivere qualcosa all’età di 15 anni ( ora ne ho 63 ). Non mi sono mai definito un poeta o scrittore anche se altri mi definiscono tale. Mi hanno sempre visto come un tipo strano, ingenuo, un misterioso selvaggio e, probabilmente questo ha influito molto
    sulla mia personalità di scrivere. Alcune avversità della mia vita pochi giorni fa mi hanno portato ha festeggiare la composizione di tre libri di poesie + altri tre libri. Non ho interesse a dare in mano le mie opere a case editrici; non sono benestante tuttavia quello che ho mi basta forse a volte no ma a volte ne avanza e, in tutti i casi non c’è benessere che tenga nel vedere il sorriso di qualcuno che trova piacevole la poesia che gli scrivo.

    • Alessandra Caputo

      Ciao Domenico
      grazie per averci raccontato la tua storia.
      Sono perfettamente d’accordo con te, aldilà di tutto non c’è gioia più grande nel leggere sul viso di qualcuno l’apprezzamento per ciò che si è scritto!
      Non smettere mai di coltivare questa passione che ti accompagna da tutta la vita 🙂

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