Oggi parliamo di una verità sacrosanta: non puoi piacere a tutti. Questo vale per il tuo lavoro da scrittore così come per ogni altro aspetto della vita, se ti ostinerai a voler piacere a tutti difficilmente troverai chi ti apprezza e, cosa ancor peggiore, perderai di vista chi sei veramente, dove stai andando e cosa vuoi realizzare.
Non è qualcosa da sottovalutare perché spesso è ciò che ci allontana sempre più dai nostri obiettivi finché non li vediamo come irraggiungibili e a volte ci fa rinunciare prima ancora di iniziare. Vediamo insieme allora come fare per non smarrirsi lungo la strada e per concentrarsi su quella fetta di pubblico che non sta aspettando altro che noi.
Non è una storia per tutti
A causa del mio lavoro mi capita spesso di avere questo tipo di conversazione con i clienti:
“A chi si rivolge questo blog/articolo/storia/servizio/prodotto/etc.?”
“Ma naturalmente a tutti!”.
Se mi mi avessero dato un euro tutte le volte che ho ricevuto questo tipo di risposta a quest’ora scriverei da un comodo lettino di una spiaggia caraibica.
Sogni tropicali a parte, se non si individua con chiarezza il pubblico al quale ci si rivolge difficilmente si avrà un pubblico, e sappiamo benissimo che lo scrittore scrive per un pubblico.
Il mio consiglio è quello di cercare di mettere nero su bianco e con amore di dettagli quello che potrebbe essere il tuo lettore tipo. Al giorno d’oggi siamo molto fortunati, basta un click per mettersi in contatto con ogni angolo del mondo, anche il più remoto. I nuovi strumenti di comunicazione ti permettono di trovare il tuo pubblico, interagire con lui, metterti alla prova e ricevere feedback anche in tempo reale.
La dimostrazione per assurdo
Ammetto di non esser stata mai un’eccellenza in matematica ma se c’era una cosa che mi piaceva da matti erano le dimostrazioni per assurdo. Sostanzialmente si parte dalla negazione della tesi che si vuole sostenere per dimostrarne l’assurdità (della negazione) e quindi confermare la tesi stessa. Quello che ti propongo di fare per trovare il tuo pubblico si ispira un po’ a questo.
Ti invito infatti a rispondere a queste domande:
- A chi non è rivolto il tuo lavoro?
- Chi disapproverà e criticherà il tuo lavoro?
- Cosa non è il tuo lavoro?
- Cosa non dice il tuo lavoro?
- Quali sono le caratteristiche che non contraddistinguono il tuo lavoro?
- A cosa dirai di no?
Rispondere a queste domande ti aiuterà a cogliere le opportunità che fanno al caso tuo e a incontrare il tuo pubblico ideale.
Superare la paura delle critiche
Capisco perfettamente che le critiche possano far paura ma vedila sotto questa prospettiva: una cosa che non merita di essere criticata non merita neanche di essere apprezzata.
Io stessa faccio i conti tutti i giorni con questa paura ma alla fin fine trovo che le critiche costruttive siano un gran bene per il mio lavoro mentre quelle non costruttive lasciano il tempo che trovano e meritano semplicemente una mia scrollata di spalle e la consapevolezza che non posso piacere a tutti.
Raccontaci nei commenti come fai a superare l’ansia di voler piacere sempre a tutti!
Io scrivo poesie, non scrivo per piacere agli altri o ad un determinato pubblico. Scrivo cio’ che il mio ” sentire ” mi ispira.
So che posso non piacere a tutti ma mi emoziono se qualcuno apprezza e condivide le mie sensazioni.