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Perché è importante scegliere il punto di vista?
Ma cosa ci sarà mai da capire su un punto di vista? Prima persona, terza persona, parla un personaggio o un narratore, no? Be’, no.
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La distanza narrativa
La distanza narrativa è quel senso di lontananza o di vicinanza che sentiamo nei confronti dei personaggi quando leggiamo una storia.
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Come il punto di vista introduce una storia
Le prime righe di un romanzo sono piene zeppe di informazioni che non riguardano solo i fatti, ma anche chi sta analizzando quei fatti, chi li sta giudicando e sperimentando.
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Come scegliere il narratore
Siamo proprio sicuri che il narratore sia sempre il protagonista della storia?
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Come cambia il punto di vista di un personaggio
Ti succede mai di alzarti felice una mattina e il giorno successivo vorresti uccidere tutti? Bene, anche questo può accadere al tuo personaggio.
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Passato o presente?
Una delle prime decisioni che dovrai prendere quando cominci una storia è il tempo narrativo.
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La terza persona e il narratore onnisciente
La terza persona è in assoluto il punto di vista che ci è più familiare: lo troviamo nella maggior parte dei romanzi di ogni genere.
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La prima persona
Se sei uno scrittore alle prime armi è probabile che tu abbia cominciato a scrivere i primi racconti utilizzando proprio la prima persona: questo è un gesto naturale, piacevole, probabilmente quasi terapeutico.
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Il narratore inaffidabile
Il narratore può decidere il bello e il cattivo tempo, stabilendo quali fatti raccontarci e quali no, quando raccontarceli e quando non farlo. Insomma, siamo costretti a credergli perché è lui che comanda e, nella maggior parte dei casi, facciamo bene. Ma a volte no.
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Il punto di vista multiplo
Potremmo facilmente cadere nella tentazione di aderire al detto “Più siamo, meglio è!” che sì, può andare bene per le scampagnate, ma quando si parla di punti di vista, inserirne tanti all’interno di un solo romanzo diventa una sfida davvero spigolosa.