Il Circolo Culturale Montepescali rende noti i risultati del XXV Premio Nazionale di poesia “Elisabetta Fiorilli”, la giuria composta da:
Presidente Sig.ra Giovanna Tagliaferri, Giovanna Leoni, Giulio Gasperini, Adriano Poletto e Gianluca Franci ha esaminato e giudicato 1231 liriche di 423 autori, dopo un attento e scrupoloso esame dei testi sottoposti a giudizio, ha deliberato la graduatoria seguente:
I° Premio di € 2000.00
“Verrà un giorno”
di Stefano Peressini — CARRARA (MS)
Motivazione: “Canto intrinsecamente classico per equilibrio e compostezza. Il rintocco delle parole segna l’ansimare del tempo che passa e rende prezioso l’attimo fuggevole del vivere.”
II° Premio di € 1000.00
“Ritmo station città”
di Elena Giulia Belotti — SAN GIOVANNI BIANCO (BG)
Motivazione: “Interessante sintesi tra le arti: la poesia che trascende i termini il ritmo che sintetizza l’ambiente la pittura che dà flash puntinati crea un insieme di cui la parola finale “smog” è emblema.”
III° Premio di € 700.00
“Decifrazioni epidermiche”
di Raffaello Corti — BERGAMO
Motivazione: “La poesia gioca col termine epidermico che, tutt’altro che essere superficiale, rimanda a quelle sensazioni che sono rivelatrici di un mondo sommerso. Ben calibrato e originale l’uso dei verbi.”
Premio riservato agli autori della provincia di Grosseto
“Maremma”
di Carlo Rizzi — ORBETELLO (GR)
Motivazione: “Bella sintesi di una terra antica. Le immagini significative incalzano con tocchi sapienti e composti e sanno unire i profumi di sempre alla speranza di prosperità futura.”
Opere segnalate:
“Comincia così”
di Angela Catolfi — TREIA (MC)
Motivazione: “Eterno dialogo tra l’anima che scrive e le parole, le quali da un lato hanno vita autonoma dall’altro “aprono strade al sottinteso, al non detto” e mescolandosi tra loro fluttuano e animano il tempo.”
“Sei”
di Lorenzo Coacci — GENOVA
Motivazione: “Quando una presenza è nel cuore dell’uomo essa imprime il proprio timbro ad ogni altro palpitare così da derivarne le prove stesse del suo esistere.”
“Coltivo fiori”
di Giulio Redaelli — ALBIATE (MB)
Motivazione: “Sintesi di una vita che ha fatto esperienza del dolore ha saputo valorizzare le illusioni, ha apprezzato il brivido vitale che solca i rapporti tra nomi e cose ed è consapevole dell’inesorabilità del tempo.”
“Quando nacqui mia madre”
di Giovanna Cristina Vivinetto — ROMA
Motivazione: “La poesia, come la divinazione, solca i misteri dell’essere e aiuta l’uomo a rivelarsi nascondendosi, a scoprirsi senza dire e accogliere “la lotta fratricida tra spirito e pelle”
“Io ero un ragazzo (o James Joyce)”
di Giacomo Pezzotta — ARCORE (MI)
Motivazione: “Versi che riportano una sensibilità ampia e universale e, velandola con le parole, gridano il bisogno d’amore.”
“Oltre il raccapriccio e l’amarezza”
di Giovannino Giosuè — AVEZZANO (AQ)
Motivazione: “Canto di invito a riconciliarsi con se stesso per la dignità del singolo e dell’umanità. La violenza è sfascio di quell’armonia iniziale creata per l’uomo e alla quale l’essere umano che pur la violenta, continua ad aspirare.”
“L’abito da sposa”
di Wanda Curini — TERAMO
Motivazione: “Lo spunto di un luccicante abito bianco da sposa porta ad accostare vita e morte, orpelli e valori veri sino ad aprire al mistero e alla speranza ultraterrena.”
Opere segnalate per gli autori della provincia di Grosseto:
“Leggera come il vento”
di Stefano Colli — GROSSETO
Motivazione: “Versi delicati come il soffio del vento a cui il titolo fa riferimento, ma la poesia, che aspira all’universale usando gli strumenti propri dell’introspezione, tocca sia “i confini dell’ignoto” che la precarietà del quotidiano.”
“Le donne di ieri ”
di Laura Giorgi — GROSSETO
Motivazione: “La poesia si snoda in un crescendo di immagini e situazioni che, proprio perché reali, sono sottaciute universali. Belle e originali le allusioni, fascinose e sognanti le forme plastiche, tenere le conclusioni.”
TESTI POESIE PREMIATE
VERRA’ UN GIORNO
Verrà un giorno
che ci troveremo attorno a un fuoco,
ognuno di noi con i suoi bagagli sdruciti,
la parte restante di mondo
che si porta dietro.
Si parlerà del tempo
che avremo attraversato,
delle stagioni perse ed invissute,
dei traguardi conquistati
o delle porte mai varcate.
Ci diremo che sono
come pezzi di vetro
quei giorni sbagliati,
lasciati a levigarsi
nel fluire d’un fiume
che s’appressa alla foce;
che sono come foglie
questi pensieri che non hanno pace
dentro il vento d’autunno,
sparpagliati e scagliati lontano.
Per il tempo che ci resterà
compreremo parole
in offerta speciale, stelle senza nome
sulle pagine sgualcite d’un libro
di qualche matto poeta d’oltre confine.
Ci lasceremo trasportare
dentro un sonno scuro di metallo,
ignari dello scorrere del sogno,
per poi destarci in un sussulto
pieno di storie senza memoria.
E partire di nuovo
sarebbe come graffiare
quel cielo basso sopra il cuore,
una mossa del coraggio:
il bianco mangia il nero e poi s’arrocca.
Forse aspetteremo solamente
che arrivi qualcun altro,
ad offrirci del buon vino:
sarà il rumore dei calici sfiorati
a darci ancora la certezza d’esser vivi.
oltre l’ingannevole guado
a sfregiare il fiume.
di Stefano Peressini — CARRARA (MS)
RITMO STATION CITTA’
Stazioni le mamme i bambini per mano valigie
l’orario che scorre le scale la gente che sale
ritmo station città
frenetica corre ai binari e rotaie un piccione
che spazia
là in alto
la voce dall’altoparlante diffonde e trasmette
ritmo station città
il ritardo di un treno lontano spedito che irrompe.
La calca la fretta la massa la ressa
dal poster
l’orango
che scruta stranito
sgualcita e strappata è la scritta
di carta
ritmo station città
biglietti scaduti col timbro gettati qualcuno
seduto in un angolo lercio non guarda
non parla non pensa più a nulla la folla lo scansa.
Cartacce.
Migliaia di passi di luci di facce son solo per lui
distante
un dolce e continuo fluire
confuso
requiem station città.
Smog
Elena Giulia Belotti — SAN GIOVANNI BIANCO (BG)
Decifrazioni epidermiche
Avvolgimi di parole
senza virgole né punti
Nudi verbi epidermici
Poi deciframi
sillaba dopo sillaba
e non fermarti sui perché
sui vuoti lessicali
o sulle amnesie transitorie
Avvolgimi di parole
e tutto d’un fiato
leggimi
Non troverai la parola fine
solo altre pagine bianche
a coprire lembi d’anima
ancora esposti…
Raffaello Corti — BERGAMO
MIGLIOR AUTORE PROVINCIA DI GROSSETO
Maremma
Cerco, Maremma, il tuo profumo arcano
nella terra che par che si riposi
di lunga vita sonnecchiando al sole.
Anch’esso forse ormai va scomparendo
come l’ultima anofele del fosso,
le praterie, i giunchi e i canneti,
le fattorie coi pascoli d’intorno.
Gli ultimi segni del tuo volto antico
scorgo nei muri delle case d’ocra,
nelle corna dei bovi pascolanti
la nelle terre di siena bruciate,
nel fiero grufolare di un cinghiale
tra macchioni di ruggine vagante,
nei sassi etruschi, infine, che vetusti
di nuovo grano frangono onde verdi
Carlo Rizzi —ORBETELLO (GR)
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