Sembra una di quelle domande rompicapo, come quando qualcuno vuole uscire da una conversazione senza prendere posizione ed esclama: “È nato prima l’uovo o la gallina?!”.
In questo caso però non esiste un’alternativa netta, molto probabilmente la verità sta nel mezzo: scrittori si nasce e si diventa.
Scrittori si nasce?
Quando parlo del motivo per cui ho fatto della scrittura il mio lavoro c’è un aneddoto che racconto spesso. Era il periodo di Natale e io avevo 10 anni, come tutti i bambini avevo scritto la mia letterina con dentro i regali desiderati. Ebbene il regalo che volevo più di ogni altro era uno e uno solo: la macchina da scrivere. Mio padre, ops volevo dire Babbo Natale, mi accontentò e ricordo come se fosse ieri la mia Olympia Olivetti bianca.
Da allora fu un continuo pigiare sui tasti, scrivere storie, poesie, pensieri. In me c’era un impulso irrefrenabile che mi spingeva verso la narrazione, a creare mondi interi, realtà diverse, personaggi speciali. E anche se oggi uso la tastiera di un computer il sentimento è rimasto lo stesso.
Quindi credo che la risposta alla domanda: “Scrittori si nasce?”, non possa essere altra che “accidenti, sì!”. Ognuno di noi nasce con una particolare propensione, quando siamo bambini la sentiamo più forte. Se sin da piccoli leggere un libro significa viaggiare in un mondo fantastico, se sentiamo l’impulso irrefrenabile di afferrare la penna e mettere su carta ciò che ci passa per la mente, se immaginiamo delle realtà dettagliate con i loro personaggi, allora non c’è dubbio: siamo nati scrittori! Ma questo vuol dire che lo diventeremo?
Scrittori si diventa?
Nascere con una certa predisposizione alla scrittura non significa che automaticamente diventeremo scrittori affermati e di successo o che faremo della scrittura lo strumento per guadagnarci il nostro pane quotidiano. Questo perché c’è una regola universale che permea ogni attività si voglia portare a termine: applicare costanza e disciplina.
Se voglio fare lo scrittore c’è poco da fare: devo scrivere. Devo scrivere ogni giorno, per un tempo definito e dando vita a una quantità di lavoro ben specifica che ho stabilito.
È necessario esercitarsi, acquisire gli strumenti di scrittura, conoscere le diverse forme di narrazione. Sperimentarsi, mettersi alla prova, confrontarsi. Avere degli autori di riferimento che siano concretamente o anche metaforicamente i propri mentori nella disciplina.
Do per scontato ovviamente che chi vuole fare lo scrittore vada a dormire con il dizionario di lingua italiana e che come minimo sia un accanito lettore.
Dunque per rispondere alla domanda: “Scrittori si diventa?”, non posso che ripetermi ed esclamare nuovamente “accidenti, sì!”. Perché servono tanta dedizione e allenamento e non basta una particolare inclinazione. Allo stesso modo ovviamente se non si ha dentro quella scintilla, quella passione che si accende proprio quando si tratta di scrittura, allora difficilmente si potrà diventare scrittori solo studiando il dizionario a memoria e scrivendo per ore.
Scrittori si nasce e si diventa. E tu cosa ne pensi? Raccontaci la tua nascita come scrittore e anche che cosa hai fatto per diventarlo!
Sono bilingue (francese italiano) posso scrivere indifferentemente in ambedue lingue, certamente questo non fa di me una scrittrice ma fa bella figura !
Attenzione ho pubblicato il mio primo libro di racconti all’età di 79 anni. Piccoli racconti di vita vissuta e una vita vissuta da 80 anni è un forziere.
Mi accingo a pubblicare il secondo libro, ora ho 81 anni. La scrittura per me ? Terapia, voglia di essere nel mondo, con il mondo, per il mondo e voglia di migliorarmi.