La lettura non permette di camminare, ma permette di respirare

Sei un procrastinatore?


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Il procrastinatore non fa altro che ripeterci che diventeremo scrittori.
Che è arrivato il momento di cominciare a scrivere.
Di finire quel libro.
Di fare la copertina.
Di capire come pubblicare su Amazon.
Di seguire un corso di scrittura.
Insomma di fare sacco di cose. Sissignore. Ma non oggi, che è giovedì.
Nessuno comincia le cose di giovedì. Che poi arriva subito subito il fine settimana.
Lunedì. Lunedì è il giorno perfetto.
Ma lunedì non lo sarà. Forse perché sempre lui, il procrastinatore, ti ricorderà che devi prepararti per la riunione di lavoro del prossimo mercoledì. Vorrai davvero cominciare lunedì per poi fermarti dopo due giorni? Non vale la pena. E – a dirla tutta – la prossima settimana dicono che farà brutto tempo. Lo sappiamo bene che quando c’è brutto tempo non riusciamo mai a essere abbastanza ispirati.
La prossima settimana, non questa che viene, quell’altra: quella sembra perfetta.
Questa è la voce del procrastinatore: una voce impossibile da contraddire perché, in fondo, dice delle cose rassicuranti, nascondendo la verità: e cioè che stai facendo di tutto per non scrivere. Ma che scriverai. Un giorno. Indubbiamente. Forse.
Si tratta di motivi validi, sia chiaro: un mal di testa lancinante. Un impegno lavorativo. Un’urgenza impellente. Insomma, la vita è fatta di imprevisti che mettono i bastoni tra le ruote e il procrastinatore conta proprio su di loro.
L’unico modo che hai per sconfiggere il procrastinatore è tramite l’azione.
Come dice Steven Pressfield:

Non prepararti. Comincia. Il tuo nemico non è la mancanza di preparazione.
Non è la difficoltà del progetto in cui ti sei cacciato. Non sono i pochi soldi che rimangono nel conto corrente. […] Il nemico è il nostro cervello che non smette mai di produrre scuse, alibi e giustificazioni e altre milioni di ragioni per cui noi non possiamo/non dovremo/non riusciremo mai in quello che invece dovremmo fare.
Comincia prima di essere pronto.

Comincia prima di essere pronto.
Non domani, non la prossima settimana. Subito, il prima possibile.
Anche adesso, puoi smettere di leggere questo paragrafo e cominciare a scrivere.
Non devi scrivere tutto, nemmeno molto. Non un capitolo. Se vuoi, nemmeno un paragrafo.
E se non vuoi scrivere, be’, puoi almeno rileggere ciò che hai scritto. Pensare a come far proseguire la storia. Puoi scrivere anche solo per cinque minuti. E cinque minuti domani. E cinque minuti dopodomani.
E alla fine della settimana avrai scritto nientemeno che per trentacinque minuti. Mica male.
E il nostro amico procrastinatore: muto.

E tu: sei un procrastinatore? Raccontacelo nei commenti!

Questo brano è tratto da:

>> Vai alla scheda del libro <<

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